CONCLUSA LA 44a EDIZIONE DELLA MASSACRANTE DAKAR
15-01-2022 18:28 - rally marathon
Jeddah. Con la disputa della dodicesima tappa di 680 chilometri con una speciale di 164 cala il sipario sulla 44' dizione della Dakar. A mettere la firma sull'ultima tappa è stata Toyota del sudafricano Henk Lategan che per i i suoi 49 secondi di vantaggio ha tolto a Stephane Peterhansel la soddisfazione di portare a 50 le sue vittorie di tappa in auto eguagliando così il record di Ari Vatanen che risale al 3003… venti anni orsono !! Quarto tempo per Loeb che ha rosicchiato altri cinque minuti a Al-Attiyah (19°) chiudendo una settimana impostata ad inseguire il principe del Qatar, un inseguimento che alla fine si è rivelato infruttuoso , troppo pesante era il distacco accumulato nella prima settimana.
Sul palco della capitale, Jeddah, è così salita per prima la Hilux del Toyota Gazoo Racing Team e Al-Attiyah ,con Mathieu Baumel , puo' finalmente festeggiare per un successo che si era negato negli ultimi tempi. Ma onore a Loeb che è stato l'unico vero avversario del pilota arabo, senza l'ex campione del mondo rally questa Dakar sarebbe stata un gara senza senso. Rimangono tuttavia molti dubbi sull'attuale formula della Dakar che oramai i puristi di questo massacrante rally –raid stentano a riconoscere rimpiangendo i “misteri e le disavventure” dell'Africa o gli sterrati, i valloni, i guadi e gli altipiani dell'Argentina e degli alti Paesi sud americani, tutti teatri di grandi duelli e di distacchi anche clamorosi. Oggi la Dakar è diventata molto più simile a una gara di velocità sulla sabbia e tra le dune, anche gli errori di navigazione sono calati drasticamente.
La posizione di grande favorito è invidiabile ma non necessariamente comoda. Nasser Al Attiyah ne ha pagato il prezzo più volte, ma quest'anno ha messo in campo tutta la sua sapienza nei rally raid ottimamente coaudiuvato dal suo navigatore Mathieu Baumel. Il pilota qatarino ha deciso di prendere sin dalla partenza il comando delle operazioni vincendo le due frazioni della prima tappa mentre le Audi erano già in difficoltà, per un fatale quanto incredibile errore di navigazione di Sainz, poi il giorno successivo con la strappo di una ruota posteriore per Peterhansel, costretto a incassare una pesantissima penalità per proseguire la Dakar.
In questo contesto, il duello al vertice si è concretizzato molto rapidamente tra Sébastien Loeb e Al Attiyah, ma il francese nella terza tappa ha accusato la rottura di un albero di trasmissione, per poi arrivare alla giornata di riposo con oltre 50 minuti di ritardo. . Al-Attiyat si è così trovato ad affrontare la seconda settimana in una posizione invidiabile e con la sola preoccupazione di avere solo un avversario da “marcare” e di non dover commettere errori. Così la corsa per la vittoria è stata qualcosa di più faticoso di una passeggiata su un “red carpet” e il Principe del deserto” , soprannome guadagnato in Sud America, ha marciato diritto verso il quarto titolo dakariano dopo quelli vinti nel 2011, 2015 e 2019.
Loeb, unico a non aver pagato penalità, può guardare al prossimo anno con fiducia dal momento che il suo BRX Hunter è sulla buona strada, ma come nel 2017 dopo il duello perso contro Monsieur Dakar , ancora una volta è uscito sconfitto da un testa a testa. …. Per il team Pro Drive comunque il bilancio è positivo grazie anche al quarto posto dell'argentino Orlando Terranova che, alla sua 14esima partecipazione, ha ottenuto il suo miglior piazzamento con questo volante. Di contro il buggy Mini X-Raid sembra non più in grado di reggere il confronto con le auto di nuova generazione .
Non stupisce il quinto posto del veterano Giniel De Villiers che per la quindicesima volta si è piazzato nella top ten ma dovendo, in partenza, coprire le spalle di Al-Attiyah il suo destino era segnato già all'avvio anche se forse ha perso la migliore occasione per migliorare il suo palmares.
La vera sorpresa è stata la prestazione dell'Audi che ha premiato con il nono posto lo svedese Mattias Ekström …un pilota pistaiolo !!! In ogni caso la Audi RS Q e-Tron ha superato brillantemente il battesimo del fuoco del debutto e viene facile il paragone con quello della Peugeot nel 2015 con la DKR 2008. La Casa del Leone chiuse con l'undicesima posizione di Stéphane Peterhansel, unico suo pilota in classifica, e nessuna vittoria. Ma nel 2016 Peterhansel, Sainz e Loeb hanno chiuso con nove successi e la vittoria di Peterhansel. Con una Top 10 finale grazie a Ekström e alle sue quattro vittorie, l'Audi ha fatto meglio della Peugeot. Per il prossimo anno c'è da scommettere che il marchio con gli anelli trovato la soluzione d i piccoli difetti, più meccanici che lettrici, di giovinezza della sua RS Q e-Tron e potrà avere un bilancio migliore di quello della casa francese al suo secondo anno. E l'Audi ha aperto la via allìelettrico anche nei rally-raid !!
Sul palco della capitale, Jeddah, è così salita per prima la Hilux del Toyota Gazoo Racing Team e Al-Attiyah ,con Mathieu Baumel , puo' finalmente festeggiare per un successo che si era negato negli ultimi tempi. Ma onore a Loeb che è stato l'unico vero avversario del pilota arabo, senza l'ex campione del mondo rally questa Dakar sarebbe stata un gara senza senso. Rimangono tuttavia molti dubbi sull'attuale formula della Dakar che oramai i puristi di questo massacrante rally –raid stentano a riconoscere rimpiangendo i “misteri e le disavventure” dell'Africa o gli sterrati, i valloni, i guadi e gli altipiani dell'Argentina e degli alti Paesi sud americani, tutti teatri di grandi duelli e di distacchi anche clamorosi. Oggi la Dakar è diventata molto più simile a una gara di velocità sulla sabbia e tra le dune, anche gli errori di navigazione sono calati drasticamente.
La posizione di grande favorito è invidiabile ma non necessariamente comoda. Nasser Al Attiyah ne ha pagato il prezzo più volte, ma quest'anno ha messo in campo tutta la sua sapienza nei rally raid ottimamente coaudiuvato dal suo navigatore Mathieu Baumel. Il pilota qatarino ha deciso di prendere sin dalla partenza il comando delle operazioni vincendo le due frazioni della prima tappa mentre le Audi erano già in difficoltà, per un fatale quanto incredibile errore di navigazione di Sainz, poi il giorno successivo con la strappo di una ruota posteriore per Peterhansel, costretto a incassare una pesantissima penalità per proseguire la Dakar.
In questo contesto, il duello al vertice si è concretizzato molto rapidamente tra Sébastien Loeb e Al Attiyah, ma il francese nella terza tappa ha accusato la rottura di un albero di trasmissione, per poi arrivare alla giornata di riposo con oltre 50 minuti di ritardo. . Al-Attiyat si è così trovato ad affrontare la seconda settimana in una posizione invidiabile e con la sola preoccupazione di avere solo un avversario da “marcare” e di non dover commettere errori. Così la corsa per la vittoria è stata qualcosa di più faticoso di una passeggiata su un “red carpet” e il Principe del deserto” , soprannome guadagnato in Sud America, ha marciato diritto verso il quarto titolo dakariano dopo quelli vinti nel 2011, 2015 e 2019.
Loeb, unico a non aver pagato penalità, può guardare al prossimo anno con fiducia dal momento che il suo BRX Hunter è sulla buona strada, ma come nel 2017 dopo il duello perso contro Monsieur Dakar , ancora una volta è uscito sconfitto da un testa a testa. …. Per il team Pro Drive comunque il bilancio è positivo grazie anche al quarto posto dell'argentino Orlando Terranova che, alla sua 14esima partecipazione, ha ottenuto il suo miglior piazzamento con questo volante. Di contro il buggy Mini X-Raid sembra non più in grado di reggere il confronto con le auto di nuova generazione .
Non stupisce il quinto posto del veterano Giniel De Villiers che per la quindicesima volta si è piazzato nella top ten ma dovendo, in partenza, coprire le spalle di Al-Attiyah il suo destino era segnato già all'avvio anche se forse ha perso la migliore occasione per migliorare il suo palmares.
La vera sorpresa è stata la prestazione dell'Audi che ha premiato con il nono posto lo svedese Mattias Ekström …un pilota pistaiolo !!! In ogni caso la Audi RS Q e-Tron ha superato brillantemente il battesimo del fuoco del debutto e viene facile il paragone con quello della Peugeot nel 2015 con la DKR 2008. La Casa del Leone chiuse con l'undicesima posizione di Stéphane Peterhansel, unico suo pilota in classifica, e nessuna vittoria. Ma nel 2016 Peterhansel, Sainz e Loeb hanno chiuso con nove successi e la vittoria di Peterhansel. Con una Top 10 finale grazie a Ekström e alle sue quattro vittorie, l'Audi ha fatto meglio della Peugeot. Per il prossimo anno c'è da scommettere che il marchio con gli anelli trovato la soluzione d i piccoli difetti, più meccanici che lettrici, di giovinezza della sua RS Q e-Tron e potrà avere un bilancio migliore di quello della casa francese al suo secondo anno. E l'Audi ha aperto la via allìelettrico anche nei rally-raid !!