NEL GP USA - E´ MARQUEZ A SALIRE SUL PODIO PIU ALTO ASSIEME A LORENZO E IANNONE - FUORI ROSSI PEDROSA E DOVIZIOSO
11-04-2016 11:00 - moto gp / moto italia /motocross
Austin. A distanza di sette giorni ancora la Honda di Marc Marquez sul gradino più alto del podio e a fargli compagnia Lorenzo e Iannone. Nell´ordine di arrivo mancano tre nomi illustri: Rossi, Pedrosa e Dovizioso.
Mentre però Rossi ha fatto tutto da solo, Dovizioso, come già in Argentina, é stato il bersaglio di un avversario...non questa volta Iannone non c´entra, il pilota italiano deve ringraziare Pedrosa che lo ha abbattuto al termine di una scivolata. Non si puo´ certo dire che il Dovi sia fortunato, visto che in Europa, e in Italia, i santuari abbondano sarà meglio che la Ducati ne scelga qualcuno ove mandarlo a farsi benedire...
Per Marquez quella di Austin é una pista che gli porta fortuna: quatto gara disputate qui e quattro vittorie dello spagnolo della Honda che si impone con merito e indiscussa superiorità, evidenziata anche in un GP condotto quasi sempre in testa.
Al semaforo verde ottima partenza, come al solito, di Lorenzo seguito da un ottimo Dovizioso mentre Rossi perdeva tre posizioni: primo segnale di una giornata che non prometteva nulla di buono ....infatti al terzo giro il Dottore scivolava e addio sogni di gloria.
Ma Marquez non ci mette molto a riprendersi la prima posizione, Lorenzo resiste mentre Dovizioso giro dopo giro sembra cedere alla superiorità del duo di testa mentre alle sue spalle sopraggiunge Pedrosa che al settimo giro sbaglia staccata con gli esiti di cui si é detto, intanto anche Smith e Crutchlow si rendono conto di quanto sia duro l´asfalto texano.
Marquez fa gara a sé e chiude in carrozza. Chiudono alle sue spalle 2° Lorenzo, 3° Iannone, 4° Vinales, 5° Aleix Espargaro e 6° Redding. Buon 8° Pirro (Ducati Pramac), con le Aprilia di Bradl e Bautista al 10° e 11° posto. Tre gare e, per un motivo o per l´altro, si profila già quello che potrebbe essere il duello iridato: Marquez-Lorenzo sempre che Rossi non riesca a fare il miracolo cui ci ha abituato da anni; la Ducati sicuramente ha fatto un bel balzo ma le manca ancora qualcosa per essere non solo protagonista ma anche vincente.
Scorrendo l´ordine di arrivo non si può fare a meno di notare che nei primi dieci ci sono ben sei spagnoli, gli "intrusi" sono Iannone, Pirro, Redding e Bradl. Vorrà pur dire qualcosa questa indiscussa superiorità della scuola spagnola che continua a sfornare, anno dopo anno, piloti ottimi se non addirittura dei campioni.
Mentre però Rossi ha fatto tutto da solo, Dovizioso, come già in Argentina, é stato il bersaglio di un avversario...non questa volta Iannone non c´entra, il pilota italiano deve ringraziare Pedrosa che lo ha abbattuto al termine di una scivolata. Non si puo´ certo dire che il Dovi sia fortunato, visto che in Europa, e in Italia, i santuari abbondano sarà meglio che la Ducati ne scelga qualcuno ove mandarlo a farsi benedire...
Per Marquez quella di Austin é una pista che gli porta fortuna: quatto gara disputate qui e quattro vittorie dello spagnolo della Honda che si impone con merito e indiscussa superiorità, evidenziata anche in un GP condotto quasi sempre in testa.
Al semaforo verde ottima partenza, come al solito, di Lorenzo seguito da un ottimo Dovizioso mentre Rossi perdeva tre posizioni: primo segnale di una giornata che non prometteva nulla di buono ....infatti al terzo giro il Dottore scivolava e addio sogni di gloria.
Ma Marquez non ci mette molto a riprendersi la prima posizione, Lorenzo resiste mentre Dovizioso giro dopo giro sembra cedere alla superiorità del duo di testa mentre alle sue spalle sopraggiunge Pedrosa che al settimo giro sbaglia staccata con gli esiti di cui si é detto, intanto anche Smith e Crutchlow si rendono conto di quanto sia duro l´asfalto texano.
Marquez fa gara a sé e chiude in carrozza. Chiudono alle sue spalle 2° Lorenzo, 3° Iannone, 4° Vinales, 5° Aleix Espargaro e 6° Redding. Buon 8° Pirro (Ducati Pramac), con le Aprilia di Bradl e Bautista al 10° e 11° posto. Tre gare e, per un motivo o per l´altro, si profila già quello che potrebbe essere il duello iridato: Marquez-Lorenzo sempre che Rossi non riesca a fare il miracolo cui ci ha abituato da anni; la Ducati sicuramente ha fatto un bel balzo ma le manca ancora qualcosa per essere non solo protagonista ma anche vincente.
Scorrendo l´ordine di arrivo non si può fare a meno di notare che nei primi dieci ci sono ben sei spagnoli, gli "intrusi" sono Iannone, Pirro, Redding e Bradl. Vorrà pur dire qualcosa questa indiscussa superiorità della scuola spagnola che continua a sfornare, anno dopo anno, piloti ottimi se non addirittura dei campioni.